Pochi giorni il prof. Giovanni Azzone, ex rettore del Politecnico di Milano, ha consegnato al governo un Rapporto di 200 pagine “sulla promozione della sicurezza dai rischi naturali del patrimonio abitativo”. Il Prof, Azzone e’ il coordinatore di “CASA ITALIA”, progetto avviato dal Governo Renzi nel settembre 2016 (dopo i tragici eventi sismici dell’agosto precedente) e rappresentato da un team di 17 esperti.
Il RAPPORTO sisntetizza i risultati dell’attivita’ di ricerca, fornendo un interessante quadro di analisi dei pericoli sismici o idrogeologi del nostro paese e indicazioni operative per il futuro. Ora tocchera’ al Governo mettere in piedi un Dipartimento per individuare modalita’ e tempi di intervento.
La I parte del Rapporto analizza il quadro delle informazioni a disposizione che consentono di valutare il grado di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione ai rischi naturali, a livello di ambito territoriale (specificamente, il comune) e a livello di singolo edificio residenziale.
Con riferimento al territorio, “Casa Italia” ha rilevato la presenza di molte informazioni «frammentate e disperse», che ha determinato l’avvio di un lavoro di integrazione e condivisione dei dati, con la creazione di una “Mappa dei rischi naturali dei Comuni italiani”, curata dall’Istat insieme con altri enti pubblici e disponibile online a tutti i cittadini.
Con riferimento invece alla disponibilita' dei dati utili a misurare il livello di sicurezza e di qualità ambientale di un edificio, la ricognizione effettuata ha evidenziato che gia’ oggi le amministrazioni pubbliche siano in possesso di un insieme «ampio e articolato» di informazioni, informazioni che tuttavia non risultano immediatamente utilizzabili per via di diversi limiti. Spettera` ora allo Stato ordinarle in un unico archivio, attraverso la progettazione di un “Repository unico delle informazioni sugli edifici” (che dovrebbe essere gestito dall’Agenzia delle Entrate-Catasto), accessibile in modo esteso alle pubbliche amministrazioni e in modo puntuale al proprietario di ciascun immobile.
La II parte del Rapporto esamina le politiche per la riduzione della pericolosità dei fenomeni naturali, della vulnerabilità degli edifici di fronte a tale eventi e del livello di esposizione di persone e cose. Centrali, sul punto, sono le misure contenute nell’ultima legge di bilancio a proposito di Sismabonus: un sistema di forti detrazioni fiscali collegato ad interventi di miglioramento antisismico, che giunge a finanziare sino all’85% della spesa sostenuta. Sistema al quale si affiancherà:
- - un intervento diffuso di diagnostica speditiva, con oneri a carico dello Stato, per gli oltre 550.000 edifici residenziali maggiormente vulnerabili (realizzati in muratura portante o in calcestruzzo armato prima del 1971) nei Comuni caratterizzati da maggiore pericolosità sismica, in modo da sensibilizzare i proprietari degli edifici più pericolosi per la vita umana;
- - l’attivazione di 10 cantieri sperimentali, diffusi su tutto il territorio nazionale, dove applicare soluzioni che consentano di aumentare la sicurezza degli edifici senza richiedere l’allontanamento di chi vi abita;
- - la realizzazione di una Scuola sicura, con funzione di Community center, che potrebbe essere idealmente estesa a tutti i Comuni a maggiore pericolosità sismica. L’intervento sui 12 singoli edifici deve, infatti, per essere efficace, accompagnarsi al mantenimento delle infrastrutture fondamentali di una comunità, tra cui la Scuola occupa un ruolo prioritario.
Particolarmente interessante è anche la terza parte dello studio, che affronta il tema delle misure che possono rafforzare gli interventi di riduzione del rischio naturale, ed analizza le politiche volte al potenziamento della resilienza delle comunità, gli interventi formativi e di progettazione del sistema di finanziamento.
Il Rapporto è molto corposo e di grande spessore tecnico. La sua direttrice di fondo è chiara: il tema della prevenzione va affrontato, da un lato, attraverso la politica degli incentivi – che si contrappone a quella dell’introduzione di obblighi generalizzati – e, dall’altro, con analisi mirate delle situazioni di più grave pericolo. Il tutto – come dice il Rapporto – mediante un’azione strutturale e non emergenziale. Consci che «non è possibile raggiungere un livello di sicurezza del 100% a fronte dei rischi naturali, ma solo migliorare il livello di sicurezza» e consapevoli della specificità dell’Italia e del suo patrimonio storico-culturale e paesaggistico unico.
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Vedi anche:
EDISIS e SISMABONUS; valutazione affidabile e veloce della classe di riscio degli edifici in CA
POR 2000 e SISMABONUS; Valutazione affidabile e veloce della classe di rischio degli edifici in MURATURA
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